Abbiamo rimesso in sesto questa vecchia seminatrice (quanto avrà? 50 anni?) per riprendere un'antica pratica vitivinicola: la semina del favino, pianta della famiglia delle leguminose, impiegata per migliorare la fertilità dei terreni.
Il favino viene seminato e lasciato crescere, ad un certo punto verrà tagliato e interrato secondo la pratica del sovescio. In altri termini quello che abbiamo tolto al terreno per produrre i nostri amati grappoli d'uva gli viene restituito tramite il sovescio di questa leguminosa. Il modo migliore per nutrire le viti e per chiudere il ciclo stagionale preparandosi all'inverno.
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AutoreStefano Balducci. Titolare dell'azienda, si occupa principalmente della produzione e della rete commerciale estera. Archivi
Settembre 2021
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